STUDIO CHIROPRATICO Dottoressa Laura Magliulo a Domodossola e Arona
 
La chiropratica e il mal di schiena

La chiropratica e il mal di schiena

La colonna vertebrale è composta di 33 vertebre:7 cervicali, 12 dorsali, 5 lombari, 5 sacrali e tre coccigee. Di queste 24 sono segmenti mobili (cervicali, dorsali e lombari).Il segmento mobile è l’elemento centrale della funzione della colonna vertebrale, e consiste in un complesso di tre articolazioni formato dal disco intervertebrale e da due faccette articolari. Il disco intervertebrale ha la funzione primaria di permettere il movimento tra due vertebre adiacenti, funziona da ammortizzatore e scarica il peso ripartendolo sulla colonna vertebrale.

Tutti i dischi intervertebrali sono composti da 2 parti principali:

Il nucleo polposo:la parte centrale più molle, si comporta come una bolla liquida che può muoversi in tutte le direzioni, scaricando le forze sull’anello fibroso, e consentendo l’inclinazione.

L’anello fibroso:la parte esterna, formata da fasci di collagene (lamelle) disposti attorno al nucleo polposo obliquamente, è la componente portante della colonna.

Quando la colonna vertebrale è sana, e mantiene il suo corretto allineamento, conservando le tre curve (una per ogni regione: cervicale, toracica e lombare), è in grado di sopportare le forze di compressione, tensione, torsione e flessione a cui è sottoposta giornalmente.

Ci sono diversi fattori che possono compromettere la normale struttura della colonna vertebrale e quindi la sua mobilità: invecchiamento, patologie, traumi, stress (fisici, chimici ed emozionali).

Quando il segmento mobile perde il corretto allineamento (sublussazione vertebrale), la struttura e la mobilità della colonna vertebrale sono compromesse, causano discopatie, protrusioni discali, ernie discali, quindi mal di schiena, sciatalgia, lombo-sciatalgia (nel caso delle vertebre lombari), dolore al collo, cervico-brachialgia, formicolii alle mani e sindrome del tunnel carpale (nel caso delle vertebre cervicali).

La chiropratica: una scelta di trattamento non invasivo e senza uso di farmaci

Le più comuni presentazioni cliniche di lesioni del disco intevertebrale

Protrusione del disco: il materiale del nucleo polposo non penetra completamente l’anello fibroso, ma distende le lamelle dell’anello fibroso, oltre i normali limiti del disco intervertebrale.

Ernia del disco: un processo per il quale il nucleo polposo è espulso dall’anello fibroso ed entra nel canale vertebrale, causando la compressione delle strutture adiacenti, incluse le radici dei nervi spinali (presentazione più frequente, il tipico caso è la sciatalgia: l’irritazione biomeccanica del nervo sciatico). Questo fenomeno può verificarsi a qualsiasi livello della colonna vertebrale, ma, è più comune a livello dei dischi lombari.

Prolasso del disco: è la franca rottura del materiale del nucleo polposo all’interno del canale vertebrale.

Lo sviluppo può avvenire gradualmente o all’improvviso, e presentarsi con sintomi quali: dolore aggravato da piegamenti, starnuti e colpi di tosse, dolore radiante a una o entrambe le gambe (sciatica), formicolio e/o insensibilità agli arti, dolore alla schiena o riduzione della mobilità.

Cause: Quando vi sono anormalità nella struttura e mobilità della colonna vertebrale un movimento insignificante come chinarsi a raccogliere qualcosa può far precipitare la situazione. Le cause variano, ma le più comuni sono da attribuirsi a movimenti forzati e bruschi della colonna, quali cadute, sollevamento di un peso e rotazione del busto. Questo causa un mutamento della struttura del disco (specialmente a livello lombare dove la parte posteriore dell’anello fibroso è più sottile), e il nucleo polposo protrude nel canale vertebrale dove può comprimere i nervi che in quel punto fuoriescono dalla colonna. Le discopatie più frequenti sono tra i 30 e i 50 anni di età.

Dopo una attenta analisi della colonna vertebrale, postura, a seguito di test neurologici ed ortopedici, e all’analisi di radiografie e/o risonanze magnetiche il chiropratico è in grado di ridurre l’irritazione dei nervi con un aggiustamento specifico nell’area interessata.

Un aggiustamento chiropratico è un movimento specifico, rapido e indolore che viene applicato con cura nei segmenti vertebrali sublussati mediante le mani o l’utilizzo di specifici lettini o altri dispositivi. La manipolazione chiropratica rimuove la sublussazione ripristinando la funzione dinamica delle articolazioni, aiuta le vertebre a tornare nella loro posizione corretta e quindi al loro movimento armonico. In questo modo si scarica lo stress del disco protruso o erniato e in oltre l’85% dei casi si riscontra:

  • L’ELIMINAZIONE O RILEVANTE RIDUZIONE DEL DOLORE LOMBARE E SCIATICO
  •  MIGLIORAMENTO NELLO SVOLGERE LE ATTIVITÀ QUOTIDIANE
  • SOSTANZIALE ELIMINAZIONE DEI FARMACI ANTIINFIAMMATORI
  • RIDUZIONE DEL RISCHIO DI INTERVENTO CHIRURGICO PER ERNIA DEL DISCO.